9 trucchi di neuromarketing per ravvivare il menu del tuo ristorante

Pubblicato 14.06.2018 - Ultima modifica 14.06.2018
Indice dei contenuti
  1. Il peso del menu
  2. La scelta del carattere
  3. I nomi dei piatti
  4. Le descrizioni dei piatti
  5. L'estetica
  6. I colori
  7. L'origine dei prodotti.
  8. I prezzi
  9. La collocazione del piatto

Vi siete mai domandati perché i vostri clienti scelgano un piatto del menu piuttosto che un altro? A influire su questa scelta concorrono vari fattori; tuttavia, uno di quelli più importanti è il modo in cui i piatti vengono presentati all'interno del menu stesso. Ed è proprio qui che entra in gioco il neuromarketing: uno strumento commerciale di grande efficacia nel settore della ristorazione, che ci consente di richiamare l'attenzione su quei prodotti che desideriamo far provare ai clienti per assicurare loro la migliore esperienza possibile e al contempo accrescere le nostre vendite.

Si tratta di una tecnica che ci consente di comprendere i processi mentali, emozionali e mnemonici che si manifestano nel cliente al momento del consumo, con l'obiettivo di orientarne le decisioni di acquisto verso le esperienze maggiormente soddisfacenti, incrementando al tempo stesso i profitti della nostra attività.

In questa occasione, vogliamo condividere con te alcuni dei migliori trucchi di neuromarketing applicati a uno degli strumenti chiave del ristorante: il menu. Provali tutti!

Il peso del menu

Il peso del menu è un fattore da non trascurare! Se al cliente viene presentato un menu di un certo peso, questi avrà la sensazione di trovarsi in un locale più esclusivo, diversamente da quello che accadrebbe se il menu consistesse in un semplice foglio di carta. Attenzione però a non eccedere: il menu non deve essere pesante e difficile da maneggiare; l'importante è che abbia un certo spessore e che si possa tenere tra le mani con facilità.

La scelta del carattere

Altrettanto importante è la scelta del carattere da adoperare nel nostro menu. Da una parte, bisognerà scegliere un carattere facilmente leggibile: è infatti inutile sceglierne uno molto elaborato e creativo se questo va a scapito della comprensibilità. Dall'altra, è importante che il carattere scelto trasmetta sicurezza e fiducia. ComicSans, per esempio, potrebbe dare un'impressione negativa e di eccessiva informalità. I caratteri tondi si prestano meglio a pietanze dolci, mentre per i piatti salati sono preferibili caratteri squadrati. Il corsivo è invece ideale per richiamare l'attenzione.

I nomi dei piatti

Altro requisito fondamentale di un menu attraente è che in esso figurino piatti dai nomi invitanti e al tempo stesso descrittivi. "Insalata mista" non trasmette certo le stesse sensazioni di "Ciotola di pomodori dell'orto, asparagi teneri e fiori", e c'è una grande differenza tra lo scrivere "carbonara" e "pasta cremosa con pancetta e funghi", o "hamburger con formaggio" e "hamburger con gruviera e cipolle caramellate". Possiamo anche essere più creativi e spingerci oltre, provando a coniare nomi originali come "Viva México" per un piatto di origini messicane, o "Vulcano dei sogni" per un coulant al cioccolato.

Le descrizioni dei piatti

In linea con quanto detto sopra, anche le descrizioni dei piatti possono essere uno strumento utile a far venire l'acquolina in bocca ai nostri clienti; in realtà, è proprio a questo che servono! L'utilizzo di parole che solletichino i sensi, come cremoso, aromatico, colorato, croccante, succulento, e così via contribuirà ad orientare la scelta del cliente verso questi piatti, come anche l'utilizzo di parole corte e dal suono evocativo. Altrettanto efficace è l'idea di includere una descrizione il più dettagliata possibile di ciascun piatto, per stimolare l'immaginazione e l'interesse del cliente. Ideale sarebbe includere anche la mini storia di ciascun piatto, ad esempio: "le origini di questo piatto vanno ricercate ..."; così facendo coinvolgeremo il cliente anche a livello emozionale, stimolandone ulteriormente l'interesse.

L'estetica

Se ad accompagnare i piatti che ci interessa maggiormente vendere ci sono, oltre a un nome originale e a una descrizione stuzzicante, anche delle immagini accattivanti, il nostro menu sarà ancora più efficace; il neuromarketing ci insegna infatti che i clienti tendono a preferire i prodotti rappresentati visivamente. Non rimane che conferire al nostro menu un'estetica equilibrata in linea con la veste grafica del nostro marchio, e voilà!

I colori

Nel marketing della ristorazione, i colori giocano un ruolo fondamentale. Questi possono infatti produrre svariati effetti psicologici, dal momento che il nostro cervello associa ciascuno di essi a delle sensazioni particolari; per questo motivo, è molto importante saperli utilizzare in maniera utile ai nostri scopi. Per esempio, il verde, applicato al testo, alle icone o allo sfondo, è probabilmente il colore più indicato per rappresentare un piatto fresco e salutare. L'arancione è invece il colore più adatto a stimolare l'appetito. L'azzurro, al contrario, lo inibisce.

L'origine dei prodotti.

Un altro trucco utile a promuovere l'esclusività dei nostri prodotti e incrementarne la vendita consiste nell'indicare la provenienza degli ingredienti, consentendo così al cliente di ottenere maggiori informazioni sui piatti stessi e favorendo la percezione di una maggiore qualità. Questo trucco è specialmente efficace se applicato, per esempio, al menu dei cosiddetti ristoranti biologici, dove l'origine dei prodotti costituisce un'informazione particolarmente importante per il cliente.

I prezzi

Un errore comune nei menu di molti ristoranti è quello di riportare i prezzi dei piatti allineati in una colonna. Questo consente al cliente di individuare rapidamente i piatti più economici, portandolo a scegliere questi ultimi. Si tratta di un meccanismo del cervello per cui a una spesa inferiore si associa un senso di sicurezza maggiore. Per questo motivo, è preferibile evitare di allineare i prezzi in un'unica colonna, riportandoli però in numeri interi e senza decimali per consentire al cliente di leggerli più rapidamente. Molto conosciuto è poi il trucco di abbassare il prezzo di un centesimo perché questo appaia più economico.

La collocazione del piatto

Se il cliente riesce a individuare rapidamente i suoi piatti preferiti, gli avanzerà del tempo per esplorare il resto del menu e scoprirne di nuovi. Per questo motivo, una buona strategia è quella di mettere i piatti più richiesti in bella vista, riportando invece quelli che ci interessa di più vendere vicino a questi. In questo modo possiamo far sì che il cliente venga attratto da nuovi sapori e cambi le sue scelte di acquisto abituali. Un altro aspetto interessante da tenere in considerazione al momento di collocare i piatti nel menu è il cross-selling.  Clicca qui per scoprire di più su questa tecnica di vendita incrociata.

Ecco qui invece un altro articolo che può aiutarti a definire i piatti più vantaggiosi per il tuo menu e a collocarli nella maniera migliore al suo interno: Come accrescere le vendite con l'ingegneria del menu

Ci sono ristoranti che studiano la progettazione del proprio menu per mesi interi, sperimentando trucchi come quelli sopra descritti fino a riuscire a mettere a punto lo strumento più adatto a raggiungere i loro obiettivi. Con TheFork Manager, il nostro software di gestione per ristoranti, puoi registrare le preferenze dei tuoi clienti lungo un arco di tempo, per poi riutilizzare queste informazioni nei tuoi menu di prova. Clicca qui se non disponi ancora di questo strumento e ti piacerebbe provarlo.

Vale la pena investire tutti questi sforzi nel marketing del mio ristorante? Senza dubbio! Soprattutto se consideriamo che un ristorante è una delle attività in cui è maggiormente importante tenere conto delle emozioni e delle abitudini di consumo del cliente.

Indice dei contenuti
  1. Il peso del menu
  2. La scelta del carattere
  3. I nomi dei piatti
  4. Le descrizioni dei piatti
  5. L'estetica
  6. I colori
  7. L'origine dei prodotti.
  8. I prezzi
  9. La collocazione del piatto
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