I vantaggi di TheFork: parola di Fisceria by Acquacotta

Pubblicato 21.02.2022 - Ultima modifica 21.02.2022
fisceria

La capacità di gestire un ristorante sta nell’essere sempre eleganti e leali”: parola di Luciano del ristorante Fisceria by Acquacotta di Roma. Questo locale è una delle tantissime insegne che in queste anni ha trovato nell’alleanza con TheFork il giusto compimento della propria filosofia. Perché appunto essere “eleganti e leali” nei confronti dei clienti significa fornire loro un servizio sempre attento, efficace e trasparente. Anche grazie agli strumenti di TheFork.

A confermarcelo sono proprio le parole di Luciano, che ci ha consegnato la sua testimonianza entusiasta ma anche legata a motivazioni sempre molto pratiche e oggettive: “Se parliamo del TheFork Manager Pro, parliamo di uno strumento duttile, versatile, con innumerevoli funzioni”, ci racconta lui: “Ci consente dunque di avere due o tre mesi di programmazione, con quindi tutte le festività, gli ingressi, i sovrannumeri possibili e immaginabili. Non gestirlo bene è quasi impossibile”. Per Luciano è questione di “capacità di sapere quali sono le nostre finalità, dove vogliamo andare”.

Le idee chiare ce l’ha anche il ristorante stesso: la Fisceria by Acquacotta ha come obiettivo la celebrazione dei sapori di mare declinati in diverse varianti, dalle fritture ai crudi, dagli innovativi panini di pesce ai poké, passando per gli immancabili primi e  secondi della tradizione. Tradizione e innovazione, insomma, che si fondono, come nei nuovi strumenti di pagamento come TheFork PAY e le Gift Card: “Assieme a un pacchetto di iniziative di TheFork, che ci mette nelle condizioni di essere agevolati sotto tanti punti di vista”, sottolinea Luciano.

Andare incontro alle esigenze dei clienti

Che commenta positivamente anche la possibilità di fissare promozioni scontate a seconda dei diversi momenti o afflussi della settimana: “Le promozioni devono essere utilizzate con grande variabilità: il lunedì non è uguale alla domenica, una fascia oraria non è uguale  a un’altra. Noi così abbiamo la possibilità fantastica di modulare la nostra offerta, a seconda che si parli di gennaio o di luglio”, racconta lui: “È come avere un’orchestra che non suona: se non c’è la possibilità per il gestore di intervenire su quelle che sono le fasce orarie, i giorni della settimana, i mesi, le festività, altrimenti sarebbe uno strumento cieco”. Ma promozione, almeno per lui, non significa scarsa qualità: “Non è questione di qualità scontata, ma di inserimento intelligente all’interno delle frazioni di consumo, in modo che il consumatore si senta meglio accolto”.

Nella stessa direzione va la decisione di adottare il programma fedeltà: “Abbiamo introdotto gli Yums già da due anni e ho visto, guardando le statistiche, che da noi li usano molto nei fine settimana, molto usato per invitare degli amici, quindi è una specie di gift supplementare”, che si traduce anche in un’occasione in più di visibilità: “A noi dà la possibilità di farci conoscere di più perché gli Yums dicono “massì, va’ andiamo a trovare questo ristorante. Sono una sorta di capello all’insù, ecco, è anche molto divertente”.

Il no-show ovviamente è un danno e in alcuni periodi dell’anno è più alto, in altri più basso”, racconta infine Luciano riferendosi alle esperienze sconvenienti con qualche cliente che non si presenta dopo aver prenotato. Anche qui, però è questione di organizzazione e disponibilità: “Quello che noi cerchiamo di fare è avere una buona gestione di segreteria, nel senso che i miei ragazzi hanno la disposizione, prima di dichiarare un no-show, di chiamare quel cliente. La gentilezza e il rapporto dosato col consumatore, secondo me, alla lunga premia”. 

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