Cosa sono gli NFTs e perché c'entrano anche con il mondo food

Pubblicato 21.03.2022 - Ultima modifica 31.03.2022
NFT

Da tempo si fa sempre più parlare di NFTs. Per molti sono ancora un'entità misteriosa, in realtà sembrano davvero la novità tecnologico-digitale del momento, una novità importante soprattutto per chi si occupa di marketing in ogni settore. Essì, perché anche nel mondo del food c'è chi cerca nuove strade per farsi conoscere proprio grazie a questi arcani meccanismi virtuali. Vediamo di capirne un po' di più.

NFTs è una sigla inglese che sta per Non-Fungible Tokens, unità non fungibili letteralmente. A differenza di altri sistemi come le criptovalute, questi "gettoni" sono delle specie di certificazioni di media digitali ottenute tramite blockchain che garantiscono la proprietà non cedibile degli stessi media a un singolo individuo: l'opera digitale (che può essere qualsiasi cosa: una musica, un video, una foto, una gif, un'icona ecc.) potrà dunque continuare a circolare sul web ma i suoi diritti apparterranno inequivocabilmente all'individuo che ne detiene la proprietà. 

Si tratta in sostanza di una specie di rivoluzione per quanto riguarda il diritto d'autore e di proprietà nel mondo digitale, o ancora un attestato di autenticità: infatti se prima era estremamente complicato e volatile ricondurre a una singola persona la proprietà di un elemento virtuale, ora gli NFTs invece sono una specie di certificazione incontrovertibile. Inizialmente diffusi soprattutto nel mondo dell'arte, negli ultimi anni le loro applicazioni sono state le più svariate, dalla musica con una band come i Kings of Leon che hanno venduto il loro ultimo disco anche in questa modalità allo sport con Nike che associa una scarpa virtuale a ogni scarpa venduta, o anche alla letteratura con l'esperimento di Alessandro Baricco sulla versione audio del suo Novecento.

Gli NFTs enogastronomici

Ma appunto in questi ultimi tempi c'è chi pensa di espandere il raggio d'interesse degli NFTs anche al mondo enogastronomico. Come racconta anche Gambero Rosso, i primi a gettarsi nella mischia sono stati i grandi brand americani del food: Taco Bell ha venduto gif e immagini relative al suo prodotto di punta, Pringles ha realizzato una serie di "tubi" virtuali personalizzati dall'artista Vasya Kolotusha, attualmente McDonald's ha associato al lancio del nuovo Triple Cheeseburger un concorso con cui ottenere NFTs esclusivi.

Non c'è però limite alla fantasia: chef americani hanno iniziato a offrire cene virtuali che si acquistano tramite NFTs e, esistendo solo nella virtualità, possono essere godute ogni volta che si vuole, mentre va forte anche il Crypto Wine, servizi che permettono di acquistare in maniera virtuale delle bottiglie di vino che vengono consegnate solo nel momento migliore per la loro degustazione o secondo altre condizioni particolari. 

Trovata geniale o ennesima stramberia digitale destinata a una bolla che presto si sgonfierà? Difficile da definirlo ora, è certo che gli NFTs stanno diventano rapidamente un ennesimo strumento per far parlare di sé, spesso anche in modo originale, quindi è logico che molte aziende o realtà ne approfittino. Se tutto ciò durerà, è ancora presto da sapere.

Foto: Wikipedia

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